Riunione Esecutivo nazionale UIL dopo incontro con CGIL e CISL
27/11/2024
L'Esecutivo nazionale della Uil, convocato dopo la riunione delle Segreterie di Cgil, Cisl, Uil svoltasi lunedì 13 luglio presso la saletta unitaria di via Lucullo, ha condiviso la relazione del Segretario generale, Carmelo Barbagallo che ha illustrato i contenuti di quel dibattito e le decisioni assunte nel corso dell'appuntamento voluto con assoluta determinazione proprio dalla Uil.
Barbagallo ha espresso un giudizio positivo sull'esito del confronto tra le tre Organizzazioni, non solo perché dopo oltre tre anni è finalmente ripreso formalmente un dialogo unitario, ma anche perché è stato definito un percorso comune su alcuni punti focali: Europa, contratti, pensioni.
Le ultime vicende europee confermano la necessità di rivendicare, con forza, un cambiamento della politica economica dell'Unione. Le politiche di austerità e di rigore hanno causato un impoverimento, in particolare dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, e un'accentuazione del livello di povertà complessivo. Il nostro Paese è tra quelli maggiormente colpiti da questa condizione, anche per l'incapacità del nostro Governo di affrontare la crisi secondo logiche di sviluppo. È emersa, dunque, la necessità di rafforzare l'impegno della Confederazione Europea dei Sindacati affinché si possa incidere sulle decisioni delle Istituzioni europee e indirizzarle verso scelte non più di rigore, ma di crescita. Da questo punto di vista, la prossima elezione di Luca Visentini al vertice della Ces, sostenuta unitariamente da Cgil, Cisl, Uil, è garanzia di un cambio di passo in questa direzione che la Uil sosterrà con assoluta convinzione.
Barbagallo, inoltre, ha sottolineato l'impegno assunto dalle tre Segreterie confederali sul fronte dei rinnovi contrattuali. Sin dallo scorso mese di gennaio, la Uil ha sostenuto che il 2015 dovesse essere l'anno dei contratti. L'obiettivo è già stato raggiunto in alcune importanti categorie, a partire dai bancari, dal commercio e dai marittimi, con esiti molto soddisfacenti sia per la tenuta unitaria sia per il risultato economico conseguito, superiore agli 85 euro. Secondo il leader della Uil, ci sono tutte le condizioni per proseguire lungo questa strada anche in altri settori dove sono già state presentate o sono in via di presentazione le piattaforme unitarie. Bisognerà rivendicare sia aumenti salariali, che facciano recuperare un potere d'acquisto effettivo ed efficace dal punto di vista della ripresa economica, sia il ripristino di alcuni diritti, che sono stati ridimensionati o cancellati da improvvidi atti legislativi. L'auspicio è che a settembre si possa registrare l'apertura del confronto anche nel pubblico impiego, dove lo Stato si è dimostrato il peggior datore di lavoro per il mancato rinnovo dei contratti da sei anni a questa parte, oltreché nei metalmeccanici, dove i segnali che giungono da Federmeccanica sono clamorosamente contraddittori con quanto conseguito in altri comparti, e inoltre in tutte le altre realtà in cui i negoziati stentano ad avviarsi o a proseguire. Se ciò non accadesse, in coerenza con quanto stabilito nelle Segreterie unitarie, la Uil chiederà a Cgil e Cisl di valutare le necessarie azioni a sostegno della stagione dei rinnovi contrattuali.
In ultimo, Barbgallo ha apprezzato la posizione espressa dalle tre Segreterie sulla necessità di modificare la legge Fornero che tante storture ha causato, che punta a fare cassa sulle spalle dei pensionati e dei pensionandi per circa 80 miliardi e che è stata giudicata incostituzionale dalla Consulta nella parte relativa ai mancati adeguamenti. Il provvedimento con cui questo Esecutivo ha cercato di porre rimedio a una legge incostituzionale non ha risolto il problema e causerà altri danni e altri ricorsi. Le tre Confederazioni attendono, dunque, di essere convocate dal Governo, come peraltro già promesso più volte dallo stesso ministro del Lavoro.
Per quel che riguarda, infine, la riforma del sistema contrattuale, Barbagallo ha ribadito la validità della propria articolata proposta, resa pubblica sin dal febbraio del 2015, che basa i rinnovi del contratto nazionale su un parametro di crescita come quello del PIL. Su questo capitolo, per differenti ragioni, né la Cgil né la Cisl né le Associazioni datoriali hanno espresso in modo definito la loro posizione. La Uil resta in attesa di potere avviare un percorso, innanzitutto, con le altre due Organizzazioni sindacali per addivenire a un'unica proposta condivisa da sottoporre, poi, all'attenzione di tutte le controparti. Senza interferire con le dinamiche contrattuali in corso, relative a contratti scaduti o in scadenza, la Uil considera necessario iniziare un confronto intersindacale anche di tipo seminariale, che consenta di costruire il nuovo modello nel più breve tempo possibile.
Roma, 15 luglio 2015
guarda il video http://www.uilweb.tv/webtv/default.asp?ID_VideoLink=3865