UILPA Penitenziari: in Sardegna i problemi si aggravano
24/11/2024
"Sebbene l’Amministrazione Penitenziaria ed il Ministero della Giustizia abbiano inteso alzare il livello “qualitativo” delle presenze detentive nell’isola, con un numero sempre maggiore di detenuti in regime di 41-bis o comunque in regime di Alta Sicurezza, le carenze di personale si allargano".
Queste le parole del Segretario regionale UILPA-Penitenziari, Eugenio Sarno, circa la situazione carceraria in Sardegna, emersa impietosamente durante l'incontro svoltosi il 3 luglio scorso con l'esecutivo regionale della UILPA-Penitenziari Sardegna.
"Nelle nuove strutture sono stati portati i problemi vecchi"- prosegue Sarno- "ad esempio l’organico della polizia penitenziaria in Sardegna è determinato in 1834 unità, al 15 giugno del 2015 risultavano, invece, amministrate 1385 unità".
Anche gli istituti di recente apertura presentano criticità strutturali che, secondo la UILPA-Penitenziari, mettono in seria difficoltà lo svolgimento del servizio in condizioni di sicurezza e efficienza da parte del personale.
Emerge come la gestione dell'Amministrazione carceraria in Sardegna continui a essere priva di un piano definito e specifico, cosa che una realtà come quella isolana invece richiederebbe.
La recente assegnazione di un nuovo Provveditore Regionale che ha già la titolarità del Triveneto è una scelta, ad avviso della UILPA- Penitenziari, molto discutibile.
La Sardegna è stata individuata come polo penitenziario di primo livello, e per questo non può non essere gestita ed amministrata da un Dirigente Generale titolare non oberato da altre incombenze.
E' doveroso, conclude Sarno, nominare un Dirigente che possa garantire una gestione diretta e costante di una realtà penitenziaria difficile, articolata e che ha riflessi di primo ordine sul sistema sicurezza dell’intero Paese.