SINTESI 4° RAPPORTO UIL SULLA CASSA INTEGRAZIONE DI MAGGIO 2015
22/11/2024
A Maggio, il mese più cassaintegrato dei primi 5 del 2015, sono state autorizzate 65,4 milioni ore di cassa integrazione, salvaguardando mediamente oltre 380 mila posti di lavoro.
L’aumento del 7,4% rispetto al mese precedente indica un fabbisogno crescente di questo strumento da parte delle imprese. E la crescita sarebbe stata inconfutabilmente maggiore – sostiene Guglielmo Loy, Segretario Confederale UIL - se non si assistesse alla continua diminuzione della cassa in deroga (-5,6% tra aprile e maggio) dovuta all’ormai strutturale “fermo” amministrativo degli stanziamenti. Lo sblocco e l’implementazione delle risorse della deroga per il 2015 – continua Loy - resta la principale richiesta che facciamo al Governo.
Un allarme viene anche dalla crescita delle domande di disoccupazione (aspi) di aprile che aumentano in un mese di quasi 10.000 unità con il possibile travaso –afferma Loy - verso l’inoccupazione di lavoratori di imprese che non possono più utilizzare la cassa in deroga.
Non meno preoccupante – commenta Loy - l’incremento, tra aprile e maggio, di nuove richieste di cassa integrazione ordinaria (+15,2%) e straordinaria (+4,8%) sintomatiche, rispettivamente, dell’affacciarsi di ulteriori aziende ad uno stato di sofferenza e della ormai lunga permanenza in stato di crisi di altre.
Se consideriamo i territori regionali, sono 13 le Regioni, oltre alle due Province Autonome di Trento e Bolzano a far registrare un aumento di ore, ed è proprio quest’ultima che mette a segno l’incremento maggiore (+208,4%). In Sardegna, viceversa, si registra la diminuzione più consistente (-54,8%).
Sono, invece, 60 le Province in cui la richiesta di questo ammortizzatore sociale aumenta. Tra i territori con i più alti aumenti in valore percentuale, ai primi 5 posti troviamo: Enna (che passa dalle “zero ore” di aprile alle oltre 31 mila di maggio) e, a seguire, Sondrio (+3.065,2%), Isernia (+1.449,2%), Imperia (+740,3%) e Potenza (+523,3%). In valori assoluti, la provincia più cassaintegrata è Torino (5,8 milioni di ore), mentre quella che ha usato di meno questo strumento di sostegno al reddito è Oristano (circa 7 mila ore).
Dall’inizio dell’anno, nel corso quindi dei primi 5 mesi del 2015, le aziende hanno fatto richiesta di ore di cassa integrazione per complessive 300 milioni di ore di cui il 60% di straordinaria (180 milioni di ore). L’industria ne ha assorbite circa 224 milioni, l’edilizia oltre 41 milioni, il commercio oltre 28 milioni e l’artigianato oltre 4 milioni.
Evidentemente – conclude Loy - il precario aumento del Pil non si riflette ancora positivamente sul sistema produttivo anche per la ormai cronica mancanza di politiche per la crescita.