DICHIARAZIONE BARBAGALLO
25/11/2024
Non siamo per nulla confortati dai dati diffusi da Bankitalia sul calo dei prestiti a famiglie e imprese, né dalle percentuali relative alla produzione industriale. Così come ci preoccupa l’assoluta inconsistenza delle cifre impegnate per il piano Junker. A maggior ragione, bisogna fare di tutto perché lo sforzo fatto da Draghi con il Quantitative Easing non sia vanificato, ma diventi una leva per il rilancio dell’economia reale.
Intanto, il Governo continua a professare ottimismo sulle prospettive della ripresa. E però ci sono 9 milioni di lavoratori pubblici e privati che attendono il rinnovo dei contratti. Se crede davvero nella ripresa, allora l’Esecutivo inizi a dare il buon esempio, convocando le parti sociali e colmando la lacuna di 6 anni di mancati rinnovi per i dipendenti pubblici.
Analogo ragionamento vale per la previdenza. La riforma Fornero va riformata per sanare i guasti che ha provocato – a partire dalla vicenda degli esodati - per dare più certezze ai pensionati - adeguando le loro tartassate pensioni - e per puntare sulla flessibilità di accesso al pensionamento.
Noi abbiamo chiesto di avviare un confronto su tutti questi temi perché siamo convinti che la crescita del Paese passi anche attraverso un aumento del potere di acquisto di lavoratori e pensionati. Il Governo sa bene che questa è una strada da percorrere: ci aspettiamo, dunque, risposte coerenti con le sue dichiarazioni sullo sviluppo che verrà.