Studio Uil: Abolizione Tasi su case di lusso porterebbe a risparmio medio di 2788 euro al mese
21/11/2024
L'imposta sugli immobili di lusso andrebbe mantenuta per equità e solidarietà; così dichiara Guglielmo Loy, commentando i dati che emergono dallo studio della Uil-Politiche Territoriali circa l'abolizione di Tasi e Imu sugli immobili di lusso.
Se il Governo, nella Legge di Stabilità, confermasse l’intenzione del taglio dell’IMU/TASI anche sugli immobili di lusso, il risparmio ammonterebbe mediamente a 2.778 euro l’anno, a fronte di un risparmio medio di 180 euro (230 euro nelle Città capoluogo) della TASI sulle altre abitazioni adibite a prime case.
Gli immobili interessati ricadono sulle categorie di tipo A/1 (abitazioni signorili); A/8 (abitazioni in villa); A/9 (Castelli, palazzi storici).
Per quanto riguarda le abitazioni di lusso, spiega Guglielmo Loy – Segretario Confederale UIL- il risparmio medio arriverebbe a Roma a 6.774 euro; a Venezia 6.313 euro; a Milano 5.567 euro; mentre a Reggio Calabria il risparmio sarebbe di 2.255 euro; a Palermo 2.490 euro; a Firenze 2.448 euro.
In particolare, a Milano per una casa signorile (A/1), il risparmio può arrivare a 5.574 euro; a Venezia 5.545 euro; a Roma 5.238 euro; più contenuti i risparmi a Reggio Calabria (2.020 euro); a Palermo (2.073 euro); a Firenze (2.206 euro).
Per un’abitazione in villa il risparmio a Roma arriverebbe a 12.126 euro; a Milano 8.310 euro a Napoli 6.859 euro; mentre a Reggio Calabria 2.718 euro; a Firenze 2.871 euro; a Bari 2.878 euro.
Se, invece, si possiede un castello o palazzo storico adibito a prima casa a Napoli (ve ne sono 6), il risparmio sarebbe di 98.585 euro; a Venezia (ve ne sono 5) il risparmio sarebbe di 65.419 euro; a Bari (vi è una sola dimora) il risparmio sarebbe di 38.376 euro.
In totale, le cosiddette abitazioni di lusso, in Italia, sono oltre 74 mila (36 mila in A/1, 36 mila in A/8, 2.500 in A/9), mentre la consistenza media di questa abitazioni è di 393 metri quadrati e 14 vani.
Come si vede, conclude Loy, in questo caso si tratta di case che sicuramente sono di proprietà di persone agiate e per le quali si potrebbe mantenere l’imposta (anche se il gettito è di soli 91 milioni di euro), per un principio di equità e solidarietà.
Roma, 14 ottobre 2015